Il 1 febbraio ci ha lasciati Bruno Conte, artista delicato e raffinato, ma al tempo stesso concreto, uomo di poche parole e di profonda umanità; di lui mi avevano colpito la discrezione, l’acutezza, la capacità di percepire e di mettere in luce aspetti non evidenti agli occhi di tutti. C’eravamo conosciuti nel 2006 tramite Mirella Bentivoglio e di lì a poco avevamo organizzato nella nostra galleria la mostra PAGINE IMMAGINE (M.Bentivoglio, B.Conte, E.Villa). In quell’occasione tenne, con Mirella, una spiegazione del suo lavoro e della Poesia Visiva, catturando il pubblico con la sua pacata eloquenza. Voglio ricordarlo qui con una sua poesia scritta negli anni ’60
Il mattino la schiuma del sapone sul mento
proponimenti per l’avvenire seguendo le pieghe della schiuma
poi la scrivania, il pranzo, il pomeriggio che è una fotografia del pomeriggio
la sera dinnanzi allo schermo luminoso
e tutto il guscio è ormai concluso.