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Gramma_Epsilon Gallery

Una galleria idealmente dedicata a Mirella Bentivoglio e alle artiste da lei sostenute

Francesco Petillo e io davanti a Gramma_Epsilon. Settembre 2021

Gramma_Epsilon è una galleria nel cuore di Atene fondata da Paolo Cortese e Francesco Romano Petillo.

L’obiettivo è collegare l’avanguardia femminile del presente con il clima di sperimentazione e con i movimenti di emancipazione che hanno avuto la donna come protagonista e che hanno preso vita negli anni Sessanta e Settanta.

Abbiamo voluto documentare il lavoro delle artiste di quel periodo, una progettualità e una inventiva dalla forza straordinaria, ma ancora oggi poco conosciuta. Messa ai margini del mercato dell’arte, a volte anche osteggiata o nel migliore dei casi poco compresa.

Opening Anna Esposito What I’ve done: con Anna e Francesco, giugno ’22

Opening Gisella Meo_Soft Squares: con Gisella e Francesco, giugno ’23
Franca Sonnino_Il filo, il segno, lo spazio: novembre ’22
Historie d’E part2 tra linguaggio e oggetto, novembre 2021

Histoire d’E narra storie di donne, di amicizie, di legami e di separazioni. Racconta di come negli anni ‘70, le artiste donne abbiano iniziato a scrivere la loro storia indipendente; di come il totale disinteresse da parte del mercato permise loro di sperimentare in piena libertà. ARTISTE: Mirella Bentivoglio, Francesca Cataldi, Nedda Guidi, Elisabetta Gut, Maria Lai, Rosanna Lancia, Gisella Meo, Patrizia Molinari, Renata Prunas, Anna Maria Sacconi, Alba Savoi, Maria Jole Serreli, Franca Sonnino

Franca Sonnino_Il filo, il segno, lo spazio, novembre 2022

Franca Sonnino_Il filo, il segno, lo spazio a cura di Simona Campus e Paolo Cortese
Il progetto Franca Sonnino. Il filo, il segno, lo spazio nasce dalla collaborazione tra il MUACC di Cagliari e Gramma_Epsilon Gallery. Articolata in due mostre, tra loro complementari: l’esposizione al MUACC si delinea come un’ampia retrospettiva, che si sofferma su tutti i principali momenti e nuclei tematici relativi alla ricerca dell’artista, alla Gramma_Epsilon è riservato un focus sulle opere degli ultimi anni.

Gisella Meo_Soft Squares a cura di Paolo Cortese e Manuela De Leonardis.
In mostra 30 opere tra disegni, collages, interventi su foto, oggetti, installazioni, libri oggetto e libri d’artista. Il percorso espositivo prende le mosse da alcuni disegni del 1965 che fanno parte della serie “Per merito di Beckett”. Gli oggetti, le forme e i volumi che compaiono in questi disegni, trovano una loro collocazione a partire dai primissimi anni 70, quando l’artista imprime al suo lavoro una svolta di stampo concettuale. Gisella Meo da quel momento infatti, porta avanti una ricerca rigorosa sul modulo, che poi declinerà in maniera differente a seconda del contesto.

Gisella Meo, Soft Squares, marzo 2023

Francesca Cataldi, I work, ottobre 2023

Francesca Cataldi I work è la prima antologica di Francesca Cataldi in Grecia. Sono in mostra 40 opere bidimensionali e tridimensionale in cemento, catrame, resina, cellulosa e vetro.
L’esposizione prende le mosse da La rete, un lavoro del 1971 dove Cataldi inizia a sperimentare la possibilità di uscire dalla tela, applicandovi una rete di ferro.

Greta Schödl Orditi di luce, giugno 2024

Greta Schödl_Orditi di luce a cura di Paolo Cortese e Rosanna Ruscio.
Si tratta della prima personale in Grecia dell’artista italo- austriaca. Sono in mostra 50 opere tra lavori bidimensionali, libri oggetto, sculture in marmo e installazioni.
La mostra si concentra principalmente su due elementi centrali nella poetica della Schödl: la scrittura come azione catartica e la natura come scenario di riferimento.
Nata a Hallabrunn in Austria nel 1929, Greta Schödl risiede e a Bologna dalla fine degli anni ‘50. Parte da esperienze tessili e, attraverso esercizi grafici, incontra la calligrafia. Passando dal segno grafico a elementi più liberi, oscillazioni e vibrazioni del tratto, arriva a indagare i comportamenti del filo e, attraverso questo strumento, il significato profondo dell’esistenza femminile. Utilizza supporti cartacei o tessili, dove letteralmente tesse le sue parole. L’accento del suo lavoro però non è limitato all’elemento verbale ma piuttosto alla sua sistemazione all’interno di uno spazio ben definito e al rapporto che crea con il supporto utilizzato.