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Mirella Bentivoglio, Francesca Cataldi, Anna Esposito, Elisabetta Gut, Maria Lai, Gisella Meo, Greta Schödl, Franca Sonnino

ARTISSIMA 2024

A cura di Paolo Cortese

THE DIFFERENT REVOLUTION

Cinquant’anni di battaglie, di lotte e discussioni per far uscire la donna dai margini di una società che non la voleva mai davvero al centro della storia. Una protesta portata avanti nei modi più diversi: la politica, il teatro, i cortei studenteschi ma anche la sfida unica del talento che si batte usando l’arte per farsi ascoltare: sono queste le interpreti che hanno saputo scrivere quel pezzo di storia in modo davvero imprevedibile.

Donne che in un clima di costante contestazione anni Settanta, rivendicano con forza un ruolo che non può più essere negato: nascono così i collettivi femminili che mettono in comune le esperienze per sostenersi a vicenda. Molte artiste scendono in piazza e prendono parte in prima linea alle manifestazioni, altre portano avanti la loro rivoluzione in maniera differente, all’apparenza meno vistosa ma dotata di una potenza difficile da misurare.

La scelta di utilizzare in assoluta libertà quello che era a loro piu vicino e congeniale come strumento per fare arte se da un lato mise queste coraggiose pioniere fuori dal mercato, dall’altro permise loro di sperimentare in totale autonomia un nuovo universo di materiali, indagandone le proprietà e a volte spingendosi fino ai limiti estremi.

Negli anni ‘70 e ‘80 è soprattutto Mirella Bentivoglio a sostenere la lotta per l’emancipazione femminile curando rassegne riservate a donne artiste. Gramma_ Epsilon Gallery porta avanti quell’impegno proponendo al pubblico queste artiste straordinarie che hanno dedicato il lavoro di una vita a quella sfida.

La loro rivoluzione è stata potente, intellettuale e, a volte, silenziosa. Hanno usato l’arte come strumento per manifestare in concreto, materializzare, la loro visione interiore, i loro sogni. Queste artiste sono state un potente cavallo di Troia per abbattere ogni tipo di barriera e permettere a tutte le donne di concretizzare i loro sogni e vivere la loro quotidianità senza dover rinunciare al ruolo che la società dell’epoca imponeva loro.

 

 

Mirella Bentivoglio, una delle principali esponenti dell’avanguardia verbo visiva, si concentra sul recupero degli archetipi depositati nella memoria collettiva ponendo l’accento sul rapporto tra “mater e logos”. I suoi lavori di matrice linguistica ancora oggi forniscono uno spunto potente di riflessione. Maria Lai utilizza il filo e il telaio non solo come recupero delle antiche tradizioni sarde e simbologia del femminile ma anche come possibilità di comunione dell’intera comunità. Una visione che ancora oggi desta stupore, ancor più se calata nella realtà dell’epoca. Franca Sonnino usa il filo di cotone, elemento fortemente legato all’universo domestico femminile, attorcigliandolo su un filo di ferro per creare architetture, paesaggi, libri e oggetti tridimensionali, Anna Esposito mette insieme materiali di scarto per creare suggestivi assemblage che denunciano degrado ambientale e aberrazioni della società consumistica, Francesca Cataldi utilizza materiali che provengono dall’universo maschile come il cemento, il ferro e il catrame, filato con il ferro da stiro, per sperimentarne le caratteristiche. Elisabetta Gut, dai primi anni ‘70, reinventa un suo universo quotidiano dove elementi prelevati dal mondo naturale, come semi e foglie, vengono coniugati con frammenti di antiche scritture musicali o di poesie attraverso l’utilizzo dello strumento principe dell’universo femminile: il filo. Gisella Meo coinvolge allievi delle scuole per realizzare lavori di Arte Partecipata, dei telai umani che insegnano l’importanza della solidarietà. Dagli anni ’70 lavora sul modulo che inserisce in contesti ambientali e sul libro oggetto. Greta Schödl, nel suo decennale lavoro di “tessitrice di parole”, utilizza spesso elementi strettamente legati alla condizioni femminili domestiche come strofinacci, lenzuola e sponde dell’asse da stiro, dando loro una nuova vita, simile a una forma di riscatto ed emancipazione dal ruolo a cui sono intrinsecamente relegati.

Artiste: Mirella Bentivoglio, Francesca Cataldi, Anna Esposito, Elisabetta Gut, Maria Lai, Gisella Meo, Greta Schödl, Franca Sonnino